Un anno vissuto pericolosamente

Il mondo non è finito il 21.12.2012. Termina invece un anno vissuto – sul piano dei mercati – con una percezione molto peggiore di quella che poi si è rivelata la realtà. Questo 2012 ci lascia comunque alcune interessanti lezioni.

La prima lezione è proprio questa: non sempre vi è un collegamento diretto tra la percezione della realtà economica e i mercati. Gli esempi sono innumerevoli: nel 2000 e nel 2007, sui top più pericolosi del secondo dopoguerra, regnava una compiacenza quasi assoluta sia sulle economie che sui mercati. Sui minimi, sempre, ci sono toni da dramma assoluto e fine dei tempi.

La seconda lezione è che è (apparentemente) un errore sfidare le Banche Centrali, che hanno un’arma che nessun hedge fund o speculatore – per quanto grosso – potrà mai avere: la creazione di liquidità infinita con strumenti su misura. Quindi (almeno in teoria), fino ad un eventuale collasso totale o parziale del sistema, le vittorie dei cosiddetti “speculatori” (speculor = osservo attentamente) saranno temporanee e qualora il sistema eventualmente collassasse, i danni sarebbero talmente diffusi che gli speculatori stessi ne sarebbero travolti. In effetti, il game changer del 2012 è stato senza alcun dubbio l’intervento a metà anno di FED e BCE, che ha raddrizzato una situazione che volgeva al dramma e che  ha lasciato spiazzati tutti quelli che non ne hanno compreso subito la portata.

La terza lezione è che quando un asset ha un consenso “bulgaro” e mediaticamente rilevante, tipo Apple qualche mese fa, invariabilmente il Nirvana si incrina. I mercati non regalano nulla e sono macchine per deludere.

APPLE 2012

La quarta lezione è che i mercati – al di là degli swings fisiologici – ragionano esclusivamente (ripeto: ESCLUSIVAMENTE) in base a un fattore di CONVENIENZA e si muovono esclusivamente (ripeto: ESCLUSIVAMENTE) in base ai flussi dettati da questa convenienza. La prova è nella tabella qui sotto, che riepiloga l’andamento del 2012. La prima colonna a sinistra è un indicatore di EFFICIENZA, intesa semplicemente come rapporto tra la performance e la volatilità con cui questa performance è stata ottenuta. Tanto più in un mercato è elevato il rapporto tra performance e volatilità (quindi: buona performance con volatilità relativamente bassa), tanto piu’ questo mercato può essere considerato efficiente.

TABELLA RIEPILOGATIVA 2012

I mercati più efficienti sono quelli in giallo: Dax e India tra le borse, BTP e High Yield tra il reddito fisso. Esattamente quelli segnalati nel corso dell’anno. I meno efficienti sono stati le commodities e – tra le borse – Italia e Russia (positive, ma a fronte di volatilità esagerate). Le valute hanno avuto un anno a dir tanto sonnacchioso, rispetto alle loro medie storiche.

La quinta lezione è che i mercati ogni volta finiscono un trend secolare tirando dentro anche i piu’ scettici e cullandosi nell’illusione che “questa volta è diverso” e che il trend sia perpetuabile (o che mandi una raccomandata prima di ribaltarsi). In particolare, mi riferisco alla leva finanziaria che – unita ai tassi zero – sta dando vita a un mostro degno dell’ID del “Pianeta Proibito”, e che esattamente come quello finirà per rivoltarsi contro il suo creatore (le Banche Centrali) e contro chi lo avrà creduto “gestibile” (gli investitori – specie istituzionali ma anche privati – allupati senza ritegno di rendimento). Basta rivedersi questo vecchio e bellissimo film del ’56 (di cui ancora nessuno purtroppo ha pensato di fare un remake…) per avere un’allegoria precisa di cosa sta succedendo e di cosa succederà.

Ma non tutti i mali – quand’anche arriveranno – verranno per nuocere. Il reddito fisso costantemente sotto l’inflazione sta spostando – e sposterà sempre più – il focus e i fondi degli investitori su altre classi di asset. Questo passaggio, che si accentuerà nelle prima fasi dell’inversione del trend dei bonds, è chiaramente visibile a chiunque lo voglia veramente vedere, anche solo su base grafica: basta guardare i ratio tra i vari asset (borse, bonds, commodities) e tra le varie aree geografiche (USA, Europa, Emergenti, BRIC) per capire dove finirà per andare il denaro. Il 2012 è l’anno che ha sancito il definitivo passaggio di testimone da un’economia finanziario-centrica, che ha avuto il suo primo climax nel 2007 quando la finanza capitalizzava 4 volte l’economia reale e che ha il secondo climax ora, con questi tassi zero e la bond-bubble, ad un’economia REALE: il che è in ultima analisi un sano ritorno alla funzione basilare del capitale.

A inizio Agosto ho pubblicato un post: “Così lontano, così vicino: Borsa Italiana e svolta generazionale“. Il MIB valeva 14000. Mi auguro che la realtà possa confermare quell’intuizione “ciclica”. I mercati sono regolati dalla convenienza, di cui i trend sono semplicemente l’espressione.

Un Sereno Natale e un Felice 2013 a tutti voi e ai vostri cari.

Francesco Caruso

Un anno vissuto pericolosamente ultima modifica: 2012-12-24T00:30:50+00:00 da Francesco Caruso