Mese 128. Navighiamo nello spazio profondo, lontanissimi dal punto di partenza e senza alcun riferimento sulla meta finale. Da otto mesi è stato superato il limite precedente. A questo punto, decidiamo di tenere un “diario di bordo”, perché questo movimento che ha pervaso completamente l’ultimo decennio e che sta allungando la sua azione anche in questo merita un suo spazio autonomo.Secondo i numeri ufficiali NBER (National Bureau of Economic Research), questo ciclo è iniziato all’apice della più grande crisi finanziaria del secondo dopoguerra. Adesso è diventato anche il ciclo più lungo di tutta la storia moderna. I numeri di cui è costellato sono importanti, anzi molto importanti, ma non spiegano tutto. Ci sono cose che sfuggono completamente alla comprensione della maggior parte degli operatori e degli investitori, anche istituzionali.

La vera natura di questo ciclo, la sua suddivisione interna, il particolarissimo momento storico in cui è inserito e di cui fa parte integrante, le conseguenze a cui ha portato e sta portando. Ma soprattutto il suo unico vero tallone d’Achille, almeno quello che pensiamo lo sarà. Questi sono i temi che tratteremo.

I motori di questo ciclo sono le borse.
Il carburante è la fiducia dei consumatori, tradotta nella propensione al consumo.
Il serbatoio sono le banche centrali.
Il manometro è l’Oro.
Il Bitcoin ha un ruolo incerto: potrebbe essere il virus nel condotto di aerazione, come anche una scialuppa di salvataggio.

Il dato di fatto che emerge dalla tabella sulla cronologia dei cicli USA è l’allungamento medio della durata di ogni ciclo e la contestuale riduzione temporale delle recessioni, entrambi evidenti soprattutto dal secondo dopoguerra. In media, le espansioni sono durate 41.4 mesi (64.2 dal 1945) e le recessioni 17.5 mesi (11.1 dal 1945). Il calo medio delle recessioni da picco a valle, dal 1900 ad oggi, è del -30%.

Il ciclo attuale è ormai oltre la seconda deviazione standard in termini di durata, sia considerato come ciclo espansivo puro (da valle a picco), sia come espansione tra due picchi consecutivi.

Una nota interessante e poco citata: l’indice Dow Jones Industrials ha quasi raggiunto lo stesso, identico progresso percentuale che aveva messo a segno durante il precedente Bull Market record, quello 1990-2000. Lo uguaglierà a 32144, quando sarà salito di 4.97 volte dai minimi di marzo 2009.

NBER Cycle Chronology
Fonte dati: https://www.nber.org/ – Elaborazione: Cicli&Mercati

Cronache dal Superciclo | Mese 128 ultima modifica: 2020-02-20T15:54:53+00:00 da Francesco Caruso