Cosa fare a fine Marzo sui mercati

Fine del primo trimestre. Tira un vento strano sui mercati, che sembrano dominati da stimoli di brevissimo e sembrano perdere completamente di vista la BIG PICTURE, gli scenari strategici: bisogna restare asettici, per non rischiare di farsi prendere da inutili eccessi psicologici. Lo scenario tecnico del 2012 sull’equity si qualifica finora come univocamente rialzista, almeno sui mercati TRAINANTI (S&P e DAX). Dal punto di vista ciclico, il sostegno sul medio termine resta molto forte, con il 100% dei mercati (e oltre il 90% dei titoli) sorretti da una posizione ciclica positiva, come evidenziano i tre grafici mensili di S&P, DAX e MIB.

 

S&P500, dati mensili
DAX, dati mensili
MIB, dati mensili

L’errore che molti commentatori stanno a mio avviso commettendo, come ben sottolineato anche da Alessandro Fugnoli nel suo ultimo articolo, è quello di considerare il movimento partito da fine 2011 come “inizio di un nuovo ciclo economico”. In realtà si tratta della TERZA GRANDE SPINTA RIALZISTA a partire dal vero inizio ciclo, che è Marzo 2009. Su molti mercati europei e in particolare sull’Italia questa spinta non si sta concretizzando in nuovi massimi di ciclo (a parte il DAX e LONDRA, tutti gli altri indici europei sono ancora lontani dai massimi 2011): questo è dovuto alla debolezza strutturale della ripresa, FINANCIALLY DRIVEN e non ECONOMY DRIVEN, e alle fortissime  ingerenze monetarie che lo hanno distorto e lo stanno influenzando.

Ma questa spinta ciclica non è ancora finita. Il ciclo di medio è previsto in fase di top fra la tarda primavera e l’estate, in congiunzione con la fase di top di una delle prossime due/tre spinte cicliche di breve. In condizioni normali – senza quindi eventi esogeni primari – il target 2012 di questo movimento per gli indici-guida è stimabile a 7550 DAX e 1469-1484 S&P. RISPETTO AI LIVELLI ATTUALI, PERTANTO, LE BORSE VANNO ACQUISTATE SOLO SU CORREZIONE IN QUANTO LO SPAZIO AL RIALZO  NON E’ MOLTO AMPIO. CONTINUO ANCHE A SUGGERIRE CALDAMENTE DI PREFERIRE ETF INDICIZZATI AI SINGOLI TITOLI.

CARATTERISTICHE
– Gli stimoli ribassisti di breve (es.: momentum settimanale al ribasso, ipercomperato) vengono assorbiti dall’assenza di pressioni in vendita.
– Gli assets tipicamente difensivi (bonds « forti » europei, bonds USA, oro) scendono o sono bloccati in ampi trading range laterali. In particolare, i bonds (ad eccezione di alcune sacche ad alto rendimento come i bonds lunghi dei paesi periferici europei e gli high yield bonds) stanno generando segnali che ne limitano il potenziale rialzista a riprese tecniche e che li potrebbero portare, nelle prossime settimane, a livelli inferiori di prezzo e superiodi di rendimento (una stima sul Bund 10y è per un tgt-zona di acquisto a 130-125)
– I settori low beta e difensivi (alimentari, farma), pur se positivi come trend, sottoperformano: i settori migliori (e quelli da acquistare in caso di correzione più ampia di questo zig-zag delle ultime settimane) sono auto, chimici, industriali e assicurativi in Europa, tecnologia negli USA.
– La volatilità è ai minimi degli ultimi anni: può recuperare sul breve, ma una fase di inversione richiede comunque tempo.
– Il sentiment è positivo ma non euforico come sui major tops, con molte sacche di « scetticismo della ragione »: non è impossibile attendersi che fra pochi mesi ci sia sulle borse lo stesso consenso bulgaro che c’è su Apple (a proposito: lo stop, come vedete sulla home page, si alza a 535 USD).

CAUSE
– Liquidità riversata sui mercati in diverse megaoperazioni tecniche europee e americane
– Assenza di competitività in termini di rendimento reale di un numero crescente di classi di asset > liquidità, bonds a breve, bonds a lungo ad alto rating
– Sottopeso sull’equity di molti gestori istituzionali
– Strategie di take profit aggressivo (anche per il window dressing di fine trimestre) e quindi di ulteriore underweighting
– Preoccupazione (del tutto corretta) rispetto alla situazione reale: le economie europee vengono da letture di recessione, anche se gli assets finanziari indicano un tentativo di recupero peraltro ancora del tutto assente a livello di dati sensibili reali (fiducia dei consumatori e occupazione). In contrasto, la situazione USA sul mio Barometro economico ha raggiunto il massimo punteggio possibile, quindi il modello la valuta “in surriscaldamento”. E’ chiaro che questo miglioramento è più apparente che sostanziale in Europa, mentre è sostanziale ma solo in termini di inclinazione positiva dei dati (che restano molto più da mild recovery a sacche settoriali che non – appunto – da vero surriscaldamento da ciminiere fumanti) negli USA. E’ ovunque una situazione di equilibri sottili e precari: un passo falso o un imprevisto potrebbero generare prese di profitto veloci.

COSA ASPETTARSI
Correzioni sull’equity rapide e volatili, ma inefficaci a livello tattico e strategico. Movimenti, per indendersi, buoni per i traders ma molto meno per un investitore che in questo momento deve – se possibile – evitare di fare il “dentro e fuori” di breve termine. Il grafico settimanale del MIB evidenzia che il momentum settimanale è ancora in discesa ma che probabilmente raggiungerà una “GIUNTURA DI ACQUISTO” in Aprile.

COSA FARE
In assenza di eccessi strategici o di segnali negativi su base mensile, una strategia di HOLD (MANTENIMENTO) delle attuali posizioni e di BUY-ON-DIPS (ACQUISTO NELLE FASI DI LETTERA) dovrebbe prevalere su una strategia di TAKE PROFIT. Un investitore che avesse posizioni azionarie può dunque tenerle con sufficiente serenità, anche perchè alternative concrete e credibili non ce ne sono più tante (i BTP sono interessanti, ma riccamente prezzati: e i rischi Europa sono ancora molto più alti di quanto percepito e trasmesso a livello mediatico). Ma attenzione: anche sulle azioni, da metà anno in poi i mercati entreranno in una congiuntura ciclica sfavorevole, ASSOLUTAMENTE INFREQUENTE e POTENZIALMENTE PERICOLOSA. Il rischio, da tener ben presente fin d’ora, è che per quel momento, tra qualche mese, dopo magari un paio di correzioni e di rally si possa ancora una volta raggiungere quella fase di scollamento dalla realtà tipica dei massimi ciclici, ben rappresentata dalla CURVA DI SENTIMENT qui di seguito e che tanti danni e tante vittime finanziarie ha fatto, specialmente sui massimi del 2000 e del 2007.

Fuori da ogni giro di parole: a livello azionario sono a benchmark, sovraesposto sui mercati USA (per ora i più forti). In Europa ho solo DAX. Resto in posizione, con un occhio fisso ai livelli dei modelli e ai targets dell’anno. Su una correzione di Aprile sono pronto ad aumentare leggermente le posizioni. Ma – almeno come gestore – sarà quasi sicuramente l’ultima volta del 2012: da Maggio-Giugno in poi avrò tutti gli allarmi rossi accesi, specie se sentirò dire che tutto va bene, anzi meglio.

Cosa fare a fine Marzo sui mercati ultima modifica: 2012-03-26T01:34:35+00:00 da Francesco Caruso