CONVEGNO IWBANK

Sabato 12 Maggio terrò a Milano, in Via Cavriana nella sede IWBANK, un convengo gratuito sui mercati dove sarà presentato in esclusiva uno studio piuttosto articolato sui possibili scenari 2012. Per iscrivervi seguite il banner in home page o CLICCATE QUI.

NUOVO SERVIZIO DI ADVISORY

Entro la metà di Maggio partirà il nuovo servizio di advisory per investitori. Alcune anticipazioni: sul nuovo sito saranno disponibili in tempo reale i segnali di cinque PORTAFOGLI MODELLO, su Italia, Europa e USA, sullo stile di quelli “INVESTITORE DISCIPLINATO” più volte presentati nei convegni e nei post. I report saranno basati sulla mia metodologia ciclica e sui segnali dell’algoritmo Investitore Disciplinato e conterranno i segnali su indici, ETF, titoli italiani, europei e americani. La scelta di entrare sul mercato italiano del risparmio nel suo momento forse di maggior crisi del secondo dopoguerra, è dettata dalla consapevolezza che mai come adesso è importante e necessario fornire un servizio che si orienti specificamente ai risparmiatori e che permetta di gestire i propri investimenti in modo semplice, autonomo e con una sempre maggior comprensione delle dinamiche dei mercati.

MERCATI

La botta di volatilità di Aprile ha lasciato qualche segno, specialmente sui mercati europei e in particolare sui paesi con problemi di debito pubblico. Le grandi certezze hanno lasciato spazio a grandi dubbi, acuiti da una serie di appuntamenti imminenti (elezioni francesi, fine dell’operazione di rifinanziamento TWIST, elezioni USA: solo per dirne alcune) e di incognite (Iran e Medio Oriente). L’investitore – cui comunque il primo terzo dell’anno qualcosa ha portato – palesa fiducia ma si sente intrappolato: l’investimento-principe (i bonds) appare assai dimesso, fra tassi ai livelli minimi storici e potenziali riesplosioni delle tensioni sui debiti sovrani. L’alternativa per eccellenza ai bonds, l’equity, negli ultimi 14 anni – dati alla mano – ha avuto una resa reale negativa (fatta eccezione per gli emergenti) con una volatilità mostruosa: ”Investimento Imperfetto” per definizione, paragonabile a un’auto che consuma tanto, va forte ma solo a scatti, ha una pessima tenuta di strada e si rompe spesso. Per di più, il ciclo non è certo fresco, anzi ha appena passato i tre anni pieni, il minimo fu Marzo 2009 e ora il mio modello ciclico è in piena Fase 3 anche sui mercati guida, con l’equity in stadio avanzato e su cifre da record: Dax e S&P viaggiano intorno al +100% dai minimi in 37 mesi. La terza asset class, le commodities, è forse quella più intrigante (insieme alle valute): ma è esoterica, velenosa, richiede soprattutto una consapevolezza fattuale sui concetti di volatilità, rischio e rendimento che non è certo dominio comune. Diciamo che per un attimo la teniamo fuori dai giochi, anche perché è sinceramente senza una direzione di fondo. Ecco quindi che per l’investitore medio il quadro 2012 che si dipana finora è ben rappresentato dal +3% attuale del Benchmark 50-50 (50% equity e 50% bonds): inutile chiedere miracoli che il mercato per ora non può assecondare. In questo contesto ciclico e con questi tassi, la logica vorrebbe una continuazione della sovraperformance delle azioni sulle obbligazioni, come è giusto in questa fase del ciclo, con un portafoglio obbligazionario fra il corto e il cortissimo, magari arricchito da qualche bond lungo per sfruttare l’inclinazione della curva dei rendimenti: il tutto concentrato sulla valuta domestica (Euro), visto che fra le altre principali valute le alternative latitano. Ma sul mio modello di allocazione – che non ragiona se non in puri termini algoritmici – la asset class piu’ pesata restano sempre i bonds, seguiti da equity americana, DAX, liquidità e bonds a breve.

E l’oro?

Oro – Dati annuali

Il messaggero silenzioso, che da anni continuo ad ascoltare, è in letargo (= movimento laterale a volatilità decrescente) da alcuni mesi. Sull’oro tutti dicono qualcosa: il capo della FED Ben Bernanke ha candidamente ammesso di “non comprendere appieno i movimenti di prezzo dell’oro”, simpatico eufemismo per dire che la FED non riesce a controllarne il prezzo; Buffett dice che gli preferisce asset reali come la borsa e da un punto di vista logico e di lunghissimo termine non gli si può dare torto. L’oro, tuttavia, è l’asset class più forte dal 2000 in poi e lo resterà fino a che non comincerà a indebolirsi non tanto e non solo in termini assoluti, quanto soprattutto contro i suoi antagonisti naturali: borsa, bonds, commodities, cioè contro gli altri assets. Per quanto negli ultimi mesi ci sia stata una correzione rispetto allo S&P, l’inversione della lunga sequenza di massimi e minimi decrescenti è lontana dal verificarsi, come evidenzia questo grafico che mostra l’oro a confronto, appunto, con la borsa USA nel lungo periodo. Il Composite Momentum mensile sta peraltro arrivando su una potenziale giuntura di vendita (= acquisto di oro e vendita di S&P).

Spread tra S&P e Oro, dati mensili

Si nota chiaramente dal grafico che la fase fino al 2000 (deflazione sana e rialzo delle borse) è stata di fatto una fase di sottoperformance dell’oro contro gli altri assets. La situazione si è rovesciata dal 2000 in poi e il trend rialzista dell’oro (e ribassista della borsa USA contro l’oro) è ancora in atto. L’oro è la valvola di depressurizzazione delle tensioni endogene del sistema finanziario: più ci sono tensioni, più l’oro sale. Negli anni ’70 furono le tensioni inflazionistiche, oggi quelle deflazionistiche e della crisi del debito. Il messaggero ha parlato molto chiaro: è stato poco ascoltato, semmai. Ora, da alcuni mesi il messaggero è tornato silenzioso e difatti sul modello che pubblico in home page è al ribasso. Nessuno può avere la certezza di sapere se si tratti di una fase interlocutoria di una pausa più prolungata e profonda (del tutto normale dopo oltre un decennio di rialzi) o di una pausa di riaccumulazione che sta per terminare. In Maggio, una salita dell’oro sopra 1716 USD darebbe, secondo i miei modelli, un primo importante segnale di riaccelerazione. Un’altra spinta al rialzo dell’oro in termini generalizzati – quindi con lo spread tra S&P e oro che ritornasse sotto 0.80-0.76 – non potrebbe non essere collegata ad una forma di riassicurazione del sistema nei confronti di qualche focolaio di crisi e non potrebbe che spostare lo scenario 2012, per usare un’analogia ciclistica, da tranquillo trasferimento collinare ad alta montagna con brutto tempo. Per ora, comunque, non sta succedendo nulla che porti a modificare lo scenario presentato nei precedenti post.

Il letargo del Messaggero ultima modifica: 2012-04-30T11:46:55+00:00 da Francesco Caruso