BCE, Europa e FMI hanno deciso, con una mossa forte e improvvisa, di gettare una enorme secchiata d’acqua (= liquidità a costo zero) alle miriadi di pesci agonizzanti nella piscina asciutta dei mercati. L’azione da sola non è risolutiva e il tappo degli infiniti problemi (debiti, circolazione del credito ecc.) resta aperto: ma è un gesto importante, che ricorda molto da vicino l’azione coordinata post-Lehman (sulla quale suggerisco una lettura illuminante). Pian piano il livello dell’acqua-liquidità tornerà ad abbassarsi, ma nel frattempo possono crearsi, insieme ai fattori stagionali, le premesse per un rally di fine anno sostenibile: oltre è opportuno non spingersi. I pesci che erano nella piscina ringraziano. Chi si vuole buttare ora, ricordi che l’acqua è bassa, stia attento e si metta uno stop prudenziale sotto i minimi di oggi (es.: 14400 MIB, 5700 DAX, 1200 S&P). Sale anche l’oro e si riporta a tiro del cruciale blocco a 1804, sopra il quale scatterebbe un segnale di acquisto/incremento di grosso spessore. Anche lo spread cala: sarebbe un ottimo segnale non tanto per il BTP quanto per l’Italia se si riportasse sotto 450, con lo spread a 2 anni ancora inferiore. In uno dei prossimi post parlerò di una situazione congiunta veramente rara e interessante che si sta creando sulle commodities e sui bonds e che a mio modo di vedere può essere prelusiva, in termini di lungo periodo, a un potenziale shock inflattivo con importanti ripercussioni su alcune classi di asset.

Acqua ai pesci ultima modifica: 2011-11-30T17:23:02+00:00 da Francesco Caruso