Film – “Carnage” (****)

Cosa c’è dietro al velo di educazione e convivenza civile con cui tutti ci mascheriamo? “Carnage” è l’adattamento di una piéce teatrale di grande successo, “Il dio del massacro” della francese Yasmina Reza. Christoph Waltz e Kate Winslet, genitori “upper class” di un ragazzino reo d’averne colpito un altro con un bastone, si recano per un riappacificamento nella casa dei genitori del danneggiato, la coppia normoborghese Jodie Foster – John Reilly, nella cui casa si svolge l’intero film (a parte due brevi scene, la prima e soprattutto quella di chiusura, illuminante e spiazzante in perfetto stile Polanski). L’impianto, apparentemente statico, è invece lo scenario perfetto per una discesa al centro dell’Animus umano, l’Id junghiano nascosto che creava il mostro del “Pianeta Proibito”. Polanski, evidentemente ben memore di quello che ha passato – a torto o a ragione – a livello personale negli ultimi anni, sfoglia piano piano i quattro personaggi delle loro vestigia civili e li getta in una colluttazione emotiva tipo basso medioevo, con vomito, insulti, dispetti e un pericoloso avvicinamento alla violenza fisica. L’abilità straordinaria consiste nel creare anche nello spettatore una tensione costante per tutti i 90 minuti (giustamente senza intervallo) del film, che diventa una specie di ininterrotto piano-sequenza in cui si viene catapultati. Polanski può essere discusso e discutibile, ma qualitativamente è di un altro pianeta, anzi di un’altro sistema solare. I quattro attori (tre premi Oscar) sono guidati a un’interpretazione singola e collettiva strepitosa. Vedere la solitamente compassata Jodie Foster letteralmente stravolta di rabbia, tirata e paonazza mentre Kate Winslet biascica morbidamente in coma etilico, vale da solo il prezzo del biglietto. Ma la mia palma personale va a Christoph Waltz, il sadico ufficiale di “Bastardi senza gloria” di Tarantino: il suo avvocato iperrealista e cinico, alla fin fine l’unico che segue un suo percorso di coerenza, è strepitoso. Alla fine, ci sembra dire il regista, in tutto questo vuoto morale coperto da perbenismo la vera speranza è nella linearità d’animo dei ragazzini. E nei criceti (chi vedrà il film, capirà). Non è il capolavoro di Roman Polanski, per restare tra gli ultimi “Il Pianista” e “L’uomo nell’ombra” sono sicuramente superiori: ma “Carnage” è un ottimo film, da vedere (meglio in coppia), inadatto ai minori non certo per i contenuti, quanto per non levare loro ogni residua illusione.
Roman Polanski – Filmografia
  • Il coltello nell’acqua (1962)
  • Repulsione (1965)
  • Cul-de-sac (1966)
  • Per favore non mordermi sul collo! (1967)
  • Rosemary’s Baby (1968)
  • Macbeth (1971)
  • Che? (1972)
  • Chinatown (1974)
  • L’inquilino del terzo piano (1976)
  • Tess (1979)
  • Pirati (1986)
  • Frantic (1988)
  • Luna di fiele (1992)
  • La morte e la fanciulla (1994)
  • La nona porta (1999)
  • Il pianista (2002)
  • Oliver Twist (2005)
  • L’uomo nell’ombra (2010)
  • Carnage (2011)
* = INGUARDABILE
** = MEDIOCRE
*** = BUONO
**** = DA VEDERE
***** = GRANDE FILM
****** = CAPOLAVORO ASSOLUTO
Film – “Carnage” (****) ultima modifica: 2011-10-01T12:00:36+00:00 da Francesco Caruso