Breve cronistoria dei minimi di inizio Primavera

Negli ultimi vent’anni, in ben tredici occasioni (92, 93, 94, 96, 97, 00, 01, 03, 04, 05, 07, 08, 09) l’indice leader, lo S&P500, ha fatto registrare un minimo significativo di breve termine fra Marzo e metà Aprile. Questa statistica sale a quattordici su venti per i mercati europei (aggiungendo il ’95). Rimanendo sullo S&P500, otto di questi tredici minimi sono stati anche i minimi dell’anno e, in ultima analisi, le migliori opportunità di acquisto dei mesi successivi in termini di rapporto fra rendimento potenziale e rischio. Nei cinque casi restanti, in ben quattro occasioni (00, 01, 07, 08) la rottura al ribasso dei minimi di Marzo-inizio Aprile ha portato a declini importantissimi. L’unica eccezione è il 2004, dove il minimo di Marzo fu marginalmente rotto al ribasso nei mesi successivi, senza portare a declini sostanziali. La sensazione è che il 2011 allungherà la statistica dei minimi di fine marzo-inizio Aprile, e che quindi le borse siano avviate sulla strada dell’attesa correzione. Manca però il segnale dai mercati americani: da monitorare strettamente i livelli di ribasso settimanale del modello (12019 Dow, 1303 S&P, 2731 NASDAQ) e i successivi livelli a cui il trend mensile di questi stessi indici tornerebbe neutrale (11893 Dow, 1289 S&P, 2706 NASDAQ). Come si vede, fra gli uni e gli altri passa pochissima strada. Se questi livelli verranno rotti al ribasso nelle prossime sedute, la correzione sarà ufficialmente operativa, con un ulteriore downside di alcuni (pochi) punti percentuali. E’ assolutamente fisiologico e tipico che, nelle “vere” correzioni, gli indici tornino in posizione negativa su base settimanale e neutrale su base mensile. I miei modelli di “buy on dips” non sono ancora vicini a generare segnali di minimo e di acquisto in controtendenza: comincerebbero (condizionale) a farlo solo in caso in cui sia questa settimana che la prossima chiudessero con il segno meno. La posizione ciclica bottom-up di titoli e indici settoriali avvalora lo scenario correttivo, ma allo stesso tempo conferma la solidità dell’impostazione di lungo e quindi identifica una eventuale correzione – piu’ profonda di quella attuale – come OPPORTUNITA’ DI ACQUISTO. Tenete conto che questa, alla luce dei miei studi e di quanto si prospetta come lo scenario più plausibile dall’estate in poi, è davvero un’opportunità che non va sprecata. Oltretutto, il prossimo minimo diventerà – per quanto detto sopra – importantissimo punto di controllo strategico. Anche l’indice CRB ha raggiunto le proiezioni massime del trimestre e – per quanto i target annuali siano ancora più elevati – sarebbe opportuno, per chi desidera entrare, attendere anche qui una correzione. Molti di voi chiedono del petrolio: fermo restando che certe situazioni possono provocare momentanee distorsioni anche nelle più solide statistiche, mi limito a dire che fin dal 31.12.2010 i miei modelli indicavano la possibilità di un massimo 2011 fra 100 e 108 (vedi Proiezioni di range 2011, pdf pubblicato il 13.01 aggiornato il 20 Febbraio: Proiezioni di range 2011 – update). Improbabile che si andrà oltre i 116. I bonds (tutti) sono in caduta libera, la Spagna ribassa il rating  e tornano le tensioni sui debiti: c’è ipervenduto, è sempre possibile un rimbalzo ma siamo lontani anni luce da una giuntura di acquisto, specie sui bonds in USD. Quindi suggerisco pazienza o quantomeno gradualità a chi di voi, dopo anni di vacche magre, è ingolosito da cedole che stanno tornando appena appena decenti, specie sulle parti più lunghe della curva: non scappa niente al rialzo, tenete conto che i rialzi dei tassi sono stati semplicemente annunciati. Difficile credere che – neppure iniziati – siano già alla fine. Probabilmente, quindi, ci saranno opportunità (molto?) migliori entro fine 2011.

Breve cronistoria dei minimi di inizio Primavera ultima modifica: 2011-03-10T10:41:52+00:00 da Francesco Caruso