Le tre ragioni del topo

La “Strategia del Topo” è una semplice “blind strategy” stagionale, valida esclusivamente sui mercati azionari – prevalentemente quelli delle economie avanzate – e basata sulla validità statistica di un pattern conosciuto ma spesso poco utilizzato: sulle borse, il periodo più profittevole dell’anno è quello che va da Ottobre ad Aprile compresi. La strategia, che rientra nel novero delle “blind strategies” (“strategie cieche”) in quanto non prevede nessuna implementazione, né profit taking, né stop loss, consiste nell’acquistare meccanicamente alla chiusura del 30 di Settembre e vendere alla chiusura del 30 di Aprile. Nessuna ulteriore operazione è richiesta. Va tenuto conto che non è statisticamente altrettanto valida su bonds, commodities, valute.

Il nome deriva dal Topo Meccanico, che può essere considerato l’investitore perfetto in quanto estremamente disciplinato e senza emozioni. La messa in atto della strategia è semplicissima: il calcolo della performance viene effettuato ipotizzando un acquisto alla chiusura dell’ultimo giorno lavorativo di Settembre e la vendita della stessa posizione alla chiusura dell’ultimo giorno lavorativo di Aprile. Notiamo al proposito quanto segue:

  1. Dal 1982 ad Aprile 1998 la SDT ha sempre funzionato tranne che in tre occasioni: 1983, 1987, 1994. Di queste, il 1987 può essere considerato l’unico vero “Cigno Nero” dal 1980 ad oggi della strategia.
  2. Dal 1998 ad Aprile 2015 la strategia ha prodotto complessivamente un utile rilevante, con una volatilità molto inferiore a quella dei mercati sui quali è stata applicata.
  3. La strategia non ha funzionato negli anni di top dei due grandi Bull Market del 2000 e 2007. Tuttavia, anche in quegli anni ha contenuto le perdite rispetto al mercato.
  4. Statisticamente, gran parte della cattiva fama di Ottobre è immeritata ed è legata fondamentalmente a tre episodi: 1987, 2002, 2008. In retrospettiva, tutti quelli che avessero comperato proprio alla chiusura di questi tre “mesi maledetti”, nell’arco dei 12-24 mesi successivi avrebbero guadagnato molto.
  5. Spesso, specialmente tra Ottobre e Novembre, anche quando la strategia funziona e crea profitti i mercati scendono momentaneamente al di sotto del “punto di entrata” ufficiale (chiusura del 30/09): tuttavia questo non è determinante, in quanto l’unico fattore che è correlato con un aumento delle probabilità di un esito negativo è la perforazione, confermata in chiusura mensile, dei minimi di Settembre.

Per ulteriore semplificazione, si ipotizza che nel periodo tra una vendita e l’acquisto successivo (1 Maggio – 30 Settembre) il capitale sia segregato a tasso zero e che sia reinvestito integralmente nell’operazione successiva, il che è irrealistico e svantaggioso. Come contrappasso, non vengono prese in considerazione tasse e costi operativi. Di seguito sono riportate le tabelle di calcolo e i grafici delle performances della Strategia del Topo per il periodo 1998-2015 su tre indici: FTSE MIB (Italia), Eurostoxx 50 (Europa), S&P 500 (USA).

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E questo è il confronto grafico dei rendimenti:

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Cosa muove il simpatico Topo in questa sua strategia? Tre ragioni: guadagna più degli indici (e quindi di gran parte del Circo Barnum dell’asset management), spende pochissimo e soprattutto riduce al minimo lo stress. Il dato di fatto è che in questi 17 anni sono molto pochi i fondi (e le gestioni) che hanno saputo battere questi indici, soprattutto con spese irrisorie come quelle di questa strategia. Buone riflessioni e buon investimento a tutti.

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Le tre ragioni del topo ultima modifica: 2015-05-12T12:00:22+00:00 da Francesco Caruso