Chi comanda è solo (Marchionne)

Sergio MarchionneTutti conosciamo la notizia, è ufficiale: Sergio Marchionne, il più brillante e atipico top manager italiano degli ultimi vent’anni e più – lo paragonerei istintivamente, per vis rivoluzionaria e autonomia di pensiero, a Enrico Mattei – sta molto male e non è più alla guida di FCA. Al manager, che non mi vergogno di dire avrei fortemente voluto come leader e maestro per coglierne gli insegnamenti, va tutto il mio rispetto: ha preso un’azienda focale per l’Italia in un momento nero, in gravissima crisi finanziaria e d’immagine, e l’ha trasformata fino a farla diventare un brand mondiale e un modello per gli altri.

Non ci si può permettere di giudicare l’uomo, perché non lo si conosce: ma quelli come lui che spezzano gli schemi, con gli occhi che brillano, con una energia dirompente sono quasi sempre persone interessantissime.

Gli effetti di quello che ha fatto dal punto di vista aziendale e borsistico, invece, sono sotto gli occhi di tutti e sono sintetizzabili, almeno per quanto riguarda il nostro piccolo osservatorio, nei grafici di FCA, Ferrari ed Exor.

FCA, dati trimestrali 1985-2018 – In basso il Composite Momentum

FCA (allora Fiat) nel 2004-2005 valeva l’equivalente di 2 EUR, quest’anno è arrivata a toccare 20, 10 volte tanto. Da quando l’ha presa in mano lui ha sempre sovraperformato – e di molto – l’indice italiano e anche l’indice USA.

FCA vs. FTSE MIB, forza relativa del titolo

Ferrari ha avuto la sua prima quotazione a 43 e venerdì era a 120.

Ferrari, dati settimanali

Exor è passata da 10 a 60, sotto la sua guida del gruppo.

Exor, dati mensili 1988-2018

Chiunque ha scommesso, razionalmente o istintivamente, sull’uomo e sul manager Marchionne ha evidentemente avuto ragione, dopo un avvio incerto.

I numeri borsistici sono questi: potrebbero diventare pietre pesanti nello zaino di chi gli succederà.
Forza, Sergio: e grazie.

Chi comanda è solo (Marchionne) ultima modifica: 2018-07-22T16:33:31+00:00 da Francesco Caruso